Il silenzio è mafia

Trento, 2 novembre 2017
Stasera respiriamo anticorpi, ha detto l’avv. Andrea De Bertolini (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trento) presentando l’evento Il silenzio è mafia. Il Teatro Sociale di Trento s’è riempito velocemente in ogni ordine di posti. Magistrati, avvocati e cittadini comuni e, soprattutto, tanti giovani sono accorsi per ascoltare la lettura di testi di Giuseppe Fava.

Dalla vasta produzione giornalistica e letteraria dell’autore, Luigi Lo Cascio ha sapientemente selezionato i testi da proporre al pubblico trentino dalle inchieste Processo alla Sicilia e Processo ai Siciliani, e da alcuni articoli pubblicati su I Siciliani nel 1983.
Il pubblico ha seguito con estrema attenzione e assoluto silenzio (come sempre accade nelle letture di Fava) colpito non solo per quanto l’autore rivela nei suoi scritti, ma anche per come lo dice, utilizzando uno stile coinvolgente e non privo di poeticità quasi pasoliniana (come l’ha definita Antonia Dalpiaz de L’Adige).
La Fondazione Fava è stata rappresentata da Giuseppe Andreozzi, marito di Elena Fava, che ha illustrato storia e progetti della fondazione, ricordato la lunga attività della moglie nel divulgare nel nord d’Italia la figura e le opere del padre. A conclusione della serata, a nome della presidente, egli ha donato a Luigi Lo Cascio e all’avv. De Bertolini una copia del volumetto edito quest’anno dalla fondazione, Luigi Lo Cascio e Leo Gullotta leggono Giuseppe Fava, con i testi delle letture, tra cui alcuni inediti, svolte a Catania il 14 settembre del 2016 e del 2017 in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Fava.
Un ultimo, lungo applauso ha salutato la citazione di due affermazioni con cui Elena soleva chiudere i propri incontri: il concetto etico del giornalismo mio padre lo scrisse per il giornalismo ma va allargato a tutte le attività della società civile …, e Giuseppe Fava non era un eroe, ma soltanto un uomo che amava la vita e svolgeva il proprio lavoro con la schiena dritta. Considerare eroi lui e tutte le vittime della mafia, sarebbe soltanto la costruzione di un implicito alibi alla nostra ignavia!

 

 

 

 

 

 

Tags: No tags

Comments are closed.